Porta Vercellina. Scorci e memorie di antiche contrade

autore: Bruno Pellegrino

editore: Biblioteca Longone

isbn: 9788800008525

argomento: storiageografia11-13 anni

disponibilità:disponibilità1/1scaffale: s05

Il sestiere di Porta Vercellina, che con l’Unità si chiamerà di Porta Magenta in ricordo della vittoriosa battaglia della II Guerra d’indipendenza, prendeva nome dall’omonimo varco romano già campeggiante dove oggi le vie S. Maria alla “Porta” e S. Giovanni sul “Muro” convergono sul corso Magenta. Ne costituisce il cuore – el sciroeu, direbbero i vecchi Milanesi – la piazza S. Ambrogio, che accoglie la basilica più bella della città, il campanile più antico e l’unica sopravvissuta di quella dozzina di pusterle che una volta scandivano la cerchia della mura comunali. Poche centinaia di metri più a nord si dipana il corso suddetto, nel cui tratto iniziale si fronteggiano la più fastosa facciata rococò nostrana – Palazzo Litta – e quello scrigno d’arte pittorica rinascimentale che è la chiesa-museo di S. Maurizio. E, accanto, gli avanzi venerandi della Milano romana: la Torre di Massimiano e quella Quadrata, che già appartenne al Circo imperiale, sulle cui orme serpeggia la via Cappuccio, il “Monte Napoleone” del Duecento. Parte della serie "Così era Milano", in cui il “meneghinologo” Bruno Pellegrino racconta le sue passeggiate, sestiere per sestiere (Porta Vercellina, Porta Ticinese, Porta Romana, Porta Orientale, Porta Nuova, Porta Comasina), via per via, cortile per ­cor­tile, entro la cerchia dei Navigli, alla riscoperta della Milano di ieri e di oggi; sei volumi con tutto ciò che per ­vestigia d’arte o ­reminiscenze storiche meriti di essere segnalato, con particolare attenzione per quei monumenti “minori”, i quali, per essere i meno importanti, sono anche i meno conosciuti.