Vita di un uomo

autore: Giuseppe Ungaretti

editore: Biblioteca Longone

isbn: 9788800009201

argomento: poesia

disponibilità:disponibilità1/1scaffale: s06

Tutte le poesie di Ungaretti sono raccolte in Vita d’un uomo, del volume fanno parte: L’Allegria 1914-1919, Sentimento del tempo 1919-1935, Il dolore 1937-1946, La terra promessa frammenti 1935-1953, Un grido e paesaggi 1939-1952, Il taccuino del vecchio 1952-1960, Apocalissi, Dialogo, Nuove, che contiene l’ultima poesia L’impietrito e il velluto scritta nella notte tra il 31 dicembre 1969 e il 1 gennaio 1970, pochi mesi prima di morire. In Ragioni d’una poesia premessa alla raccolta Ungaretti scrive “Il mistero c’è, è in noi”, al mistero si oppone la misura, ovvero la poesia, “il dono per cui la parola ci riconduce (…) al mistero, lasciandolo tuttavia inconoscibile, e come essa fosse sorta, si diceva, per opporsi in un certo senso, al mistero” . Mistero e parola sono gli elementi essenziali della poesia di Ungaretti. Il mistero è il dato oscuro su cui poggia l’uomo, e Ungaretti è convinto “che non ci saranno mai luci umane – né proustiane, né freudiane – capaci di renderci mensurabile tale dato, da rendercelo tale da vederci finalmente chiaro”. La parola poetica, la vera parola poetica, Ungaretti riparte da Leopardi e dalla sua distinzione tra termini e parole, possiede il potere “misterioso” di spezzare “l’accettazione della condizione umana nei suoi limiti di spazio e tempo, vale a dire nei suoi limiti materiali e logici, ormai ritenuta come formante antinomia con l’aspirazione innata dell’uomo alla libertà e alla poesia” e di “recuperare l’uomo”. Per Ungaretti il poeta è colui che “vede e vuole vedere l’invisibile nel visibile” (Ragioni d’una poesia in Vita di un uomo. Tutte le poesie, Grandi classici Oscar Mondadori p. LXVII – CI)